Chiudere fuori il freddo con le porte blindate a isolamento termico
In questo articolo vedremo il modo in cui le porte blindate a isolamento termico contribuiscono a ottenere una maggiore efficienza energetica in casa, e presenteremo alcuni modelli progettati per ridurre la dispersione di calore ed evitare la formazione di condensa.
Ecco cosa troverai:
1. E se non bastasse chiudere la porta?
2. Porte blindate isolanti, trasmittanza ed efficienza energetica
3. Trasmittanza: “quanto è isolante” la tua porta blindata
4. Come leggere il valore di trasmittanza di una porta blindata
5. La trappola della “trasmittanza occulta” nelle porte blindate
6. Risolvere il problema della condensa con gli infissi termici
7. Le porte blindate a isolamento termico Dierre
E se non bastasse chiudere la porta?
“Chiudi la porta, che entra il freddo!” è una frase che, con l’arrivo dell’inverno, sentiamo pronunciare sempre più spesso (e che non è esatta: sarebbe più corretto dire che è il calore a uscire).
Considerando i picchi raggiunti dai costi dell’energia, ogni secondo in cui resta aperta pesa sulla bolletta: ma cosa succede se, una volta chiusa, la porta d’ingresso non è comunque in grado di impedire al calore di uscire?
Porte blindate isolanti, trasmittanza ed efficienza energetica
Quando si parla di efficienza energetica, infissi e serramenti sono alcuni tra i punti più critici. Devono offrire una protezione adeguata, senza sacrificare l’isolamento termico.
Le porte blindate che proteggono l’ingresso delle nostre case non fanno eccezione: una porta che non isola adeguatamente l’ambiente interno da quello esterno continua a disperdere calore, aumentando i consumi in modo forse impercettibile… ma inesorabile.
Al momento di scegliere la porta d’ingresso per la propria abitazione, bisogne tenere conto anche di questo fattore.
Ecco come.
Trasmittanza: “quanto è isolante” la tua porta blindata
Il calore è energia che si propaga attraverso il vuoto e la materia: questo comprende muri, pavimenti, infissi e serramenti. Incluse, ovviamente, le porte blindate.
Per natura, il calore si sposta passando dalle aree in cui è maggiore a quelle in cui è minore: insomma, tende a uscire nei mesi freddi e a entrare in quelli più torridi, costringendoci a mettere in atto continui aggiustamenti per mantenere la temperatura ideale tra le mura domestiche.
La trasmittanza termica è la grandezza che esprime la quantità di calore che un determinato materiale lascia passare da un ambiente più caldo a uno più freddo. Attraverso di essa, è possibile stabilire l’efficienza energetica della porta.
La trappola della “trasmittanza occulta” nelle porte blindate
I valori di trasmittanza delle porte blindate moderne si assestano in media intorno agli 1,5 W/(m²K).
Ma ecco il tranello: il valore indicato è una media pesata del valore di trasmittanza del serramento (l’anta) e dell’infisso (la cornice/il telaio). Poiché la superficie dell’anta è molto più ampia di quella del telaio, il valore totale sarà influenzato soprattutto dalla prima.
Perciò, anche se l’infisso “lascia passare” molto calore, in pratica questa inefficienza non viene presa in considerazione nel valore di trasmittanza complessivo indicato.
Certo, la capacità di isolare l’ambiente è quella riportata, ma questa disparità si può tradurre in alcuni inconvenienti spiacevoli.
Come leggere il valore di trasmittanza di una porta blindata
Il coefficiente di trasmittanza termica (Ud) si misura in W/(m²K), cioè Watt/(metri quadri x Kelvin): più è alto il valore, minore l’efficienza energetica della porta blindata.
A un valore più elevato corrisponde infatti una maggiore quantità di calore che la porta lascia passare per metro quadrato di superficie, quindi una minore efficienza dal punto di vista dell’isolamento termico.
Il valore della trasmittanza deve essere riportato nella scheda tecnica di tutti i serramenti, anche delle porte blindate.
Risolvere il problema della condensa con gli infissi termici
Uno degli effetti collaterali della disparità di capacità isolante tra portoncino blindato e cornice, è ad esempio quello della formazione di condensa sul telaio.
Se da un lato le nostre case sono sempre più “isolate” per impedire la dispersione di calore prezioso, dall’altro si rivelano anche più ermetiche, con un minor ricircolo dell’aria.
Questo favorisce la concentrazione di umidità negli ambienti, che si trasforma in condensa in presenza di superfici molto fredde: un fenomeno molto evidente, ad esempio, in caso di finestre senza doppi vetri oppure, appunto, sugli infissi delle porte che affacciano all’esterno.
La condensa che si forma in questo modo può colare bagnando il pavimento, oppure rovinare il muro intorno alla porta, favorendo la comparsa di brutte macchie di umidità e perfino di muffe.
La ricerca tecnica però, finora si è concentrata esclusivamente sulle ante delle porte, poiché presentano la superficie maggiore e quindi un maggior grado di dispersione.
L’isolamento degli infissi è invece spesso relegato a soluzioni successive alla produzione dell’infisso stesso, come l’installazione copri-telaio di legno o di pannelli, oppure l’utilizzo di schiume isolanti.
In Dierre, invece, abbiamo voluto risolvere il problema della condensa sugli infissi alla radice, sviluppando e producendo telai termici con valori di trasmittanza comparabili a quelli delle ante delle nostre porte blindate.
Le porte blindate a isolamento termico Dierre
Abbiamo sviluppato due modelli di porte blindate progettate specificamente per l’isolamento termico:
Dotate di telai a taglio termico, che garantiscono massima robustezza e una trasmittanza fino a 1,0 W/(m²K), contro i 7 di un normale telaio in acciaio, migliorano le prestazioni complessive della porta blindata in termini di isolamento.
Inoltre, in caso di estrema differenza di temperatura tra interno ed esterno, riducono la possibilità che si formi l’odiosa condensa.
Oltre a quelli di efficienza energetica, entrambe le soluzioni garantiscono gli standard di sicurezza per cui Dierre si distingue da sempre.
Così il calore resta dentro, tutto il resto fuori.
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